Nel 2023 sono stati venduti in Italia 305 mila pneumatici ricostruiti per autocarri e autobus, che hanno portato un duplice vantaggio: economico ed ecologico. In un anno, infatti, grazie all'impiego di pneumatici ricostruiti, gli utilizzatori finali hanno risparmiato 54,9 milioni di euro ed è stato possibile evitare l'emissione di 8.083 tonnellate di CO2. Inoltre, è stato ottenuto un minor consumo energetico per 20,7 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, un risparmio di 15.250 tonnellate di materie prime e una minor produzione di pneumatici fuori uso per un totale di 18.300 tonnellate. I dati citati emergono dal bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici in Italia nel 2023 redatto da Airp, l'Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici.

Gli pneumatici ricostruiti sono più economici degli pneumatici nuovi, dal momento che il processo di ricostruzione consiste nella sostituzione del battistrada, che ne rappresenta il 30% del valore. Gli pneumatici ricostruiti sono utilizzati soprattutto dalle flotte di camion e autobus, pubbliche e private. Il risparmio economico ottenuto grazie all'uso di pneumatici ricostruiti, anche nel 2023, è andato a beneficio degli utilizzatori finali, in gran parte operatori italiani dell'autotrasporto di merci e persone.

Airp evidenzia quindi i vantaggi economici derivanti dall'impiego di pneumatici ricostruiti, ma allo stesso tempo anche il positivo impatto ecologico, dal momento che l'utilizzo di pneumatici ricostruiti permette di ottenere importanti vantaggi ambientali rispetto alla produzione di uno pneumatico nuovo, come il risparmio di materie prime e il taglio di emissioni di CO2. L'attività di ricostruzione di pneumatici, sottolinea Airp, si inserisce a pieno titolo tra quelle che abbinano un'importante valenza ambientale alla possibilità di ottenere consistenti risparmi e rappresenta un tassello fondamentale per la transizione verso un'economia circolare.